
Vallée du Rhône
Quest’enorme area viticola attraversata dal Rodano è sostanzialmente divisa in due parti distaccate geograficamente: un nome solo ma due realtà che nulla hanno in comune l’una con l’altra. La Vallée du Rhône settentrionale inizia a nord in corrispondenza della cittadina di Vienne, una trentina di chilometri sotto Lione. Il vigneto è coltivato a Syrah su un terreno granitico con pendenze estreme che solo il terrazzamento ne consente la coltivazione. La prima zona viticola che incontriamo sulla riva destra del Rodano, provenendo da Nord, porta il nome di “Côte Rôtie”. Il nome stesso ci dice quali siano le condizioni climatiche della zona : estati torride contrapposte a inverni rigidi e nevosi. Qualche libro enoico ha definito questa zona “fournaise”, fornace. I terrazzamenti qui sono d’obbligo poiché solo a queste condizioni è possibile la coltivazione della vite. L’AOC Côte Rôtie si divide in due sottozone, separate da un avallamento, denominate “Côte brune” e “Côte blonde”. I vini della prima zona hanno maggior struttura, quelli dell’altra consorella grande finezza. Tuttavia il vitigno Syrah è qui che si esprime ai massimi livelli qualitativi, nell’intera fascia viticola della Vallée du Rhône settentrionale. Singolare è il possibile assemblaggio, solo in Côte Rôtie, con il bianco Viognier, al fine di smussare la spigolosità dei tannini e la possente struttura del vino qui prodotto . Solo qui è consentito simile assemblaggio. Scendendo verso Sud fa seguito l’appellazione Condrieu, dal nome del villaggio. Il vitigno, unico ammesso è il Viognier, un bianco fruttato di pronta beva anche se con attitudini ad un moderato invecchiamento. Nella parte sud si staglia un minuscolo castelletto dal nome di Château Grillet, una minuscola AOC che non raggiunge i 3 ha, vitata anch’essa con Viognier. L’inclinazione della collina procura il capogiro e ci si può chiedere come sia possibile coltivare la vite. Scendendo nuovamente sulla stessa riva fa seguito l’AOC Saint Joseph, una sottile e lunghissima striscia vitata non solo con Syrah bensì con un vitigno bianco dal nome di Marsanne. I vini in genere non raggiungono la qualità delle precedenti zone. Scendendo nuovamente troveremo l’AOC Cornas con i suoi potenti Syrah e successivamente Saint Peray vocato anche per produrre vini e spumanti. Sulla sponda sinistra, in corrispondenza della cittadina di Tain, vi è il magnifico specchio vitato dell’Hermitage, solo 123 ettari coltivati essenzialmente a Syrah con minuscole parcelle di Marsanne. A questo vigneto fa corona una più ampia area anch'essa AOC dal nome di Crozes Hermitage. La Vallée du Rhône meridionale è un universo immenso e variegato, costituito da numerose, differenti appellazioni, coltivate con altrettanti numerosi vitigni. Per non annoiare il navigatore soffermiamoci sulla zona di maggior importanza, lo “Châteauneuf-du-Pape”, ubicato tra le cittadine di Orange ed Avignone. Ben 13 vitigni sono ammessi a produrre questo vino, tra i quali alcuni bianchi, impiegati gli uni e gli altri secondo la filosofia del produttore. Avremo pertanto vini ottenuti da un solo vitigno, in questo caso Grenache rouge, ed altri ottenuti da 13 vitigni. Una molteplicità di Châteauneuf-du-Pape dalle diverse caratteristiche. Lo Châteauneuf-du-Pape bianco, prodotto in assai minor quantità, è ottenuto generalmente da Grenache bianco, Marsanne e Roussanne ed anche in questo caso la scelta è lasciata totalmetne al produttore. Un dettaglio caratterizza il vino prodotto e imbottigliato dal produttore stesso: le chiavi papali “gravées” (incise) sul collo della bottiglia.